Salone del mobile 2016: è stata proprio la mia edizione!
Lo so che è già trascorso un pò di tempo, ma ho voluto comunque scrivere un articolo su questo tema perché mai come quest’anno al salone del mobile si è parlato di architettura emozionale. Anzi, direi di più, abbiamo vissuto l’architettura emozionale.
Sono tornata a casa con il cuore e l’anima pieni di una linfa creativa davvero speciale, idee fantastiche da proporre in soluzioni ed ambienti davvero emozionali, prodotti innovativi carichi di fascino unico. Il Salone del mobile, poi per me rappresenta una vetrina sul design unica al mondo. Milano si veste di un’allure speciale, diventando una fonte di ispirazione straordinaria. In ogni angolo della città si incontrano installazioni meravigliose che ti accompagnano in un altalenarsi di scenari emozionali. I colori, le luci, i materiali ed i progetti ti lasciano il cuore pieno di sensazioni straordinarie, nutrendo la fantasia allo stato puro.
Quest’anno le emozioni non sono state solo l’effetto del Salone del mobile ma anche le protagoniste.
L’architettura emozionale è infatti uno dei trend intercettati da LivingScapes, la ricerca condotta dal Salone del Mobile.Milano Trend Lab, il laboratorio di ricerca e centro di intelligence del Salone del Mobile.
Il mio cuore ha sussultato quando, pochi giorni prima del Salone, ho letto un interessante articolo prodotto da Trend Lab intitolato Home: la casa come luogo emozionale.
Partendo dalla distinzione tra i termini inglesi home ed house, dove il primo viene usato per la propria casa ed il secondo per indicare la casa in senso generico, nell’articolo viene tracciata una mappa dove sono posizionate varie tipologie di casa in relazione al livello di intimità (la mia casa come nido e luogo privato) o di apertura e condivisione dello spazio vissuto con altri.
E quindi c’è la customized home, la wild style, la cosy home l’inside-out home e poi ci sono varie tipologie di house.
Per un approfondimento di queste tipologie ti rimando alla lettura dell’articolo.
Qui voglio concentrare la mia attenzione sulla Cosy Home che viene così definita:
“la casa che coniuga intimità e agio, comfort e sicurezza in cui valori come l’autenticità, la verità e l’“umanità’” guidano le scelte. È la casa lontana dai dettami delle “mode” in cui il design rappresenta un mezzo espressivo e non è fine a se stesso. È concepita come un luogo dell’anima, del cuore, della vita, intesa sia come routine che come eccezionalità e indulgenza.È il luogo in cui si vive e si torna per riconnettersi con se stessi e con la propria rete di affetti.”
In questa definizione ci sono alcune delle parole chiave dell’architettura emozionale: autenticità, umanità, luogo dell’anima. L’architettura emozionale segue più le linee guida interiori di chi abita la casa che le mode del momento. La casa, anzi la nostra casa, (home, per dirla in inglese) è il nido, il rifugio dove possiamo ricaricare le pile e raggiungere uno stato emotivo di pace ed equilibrio. In quest’epoca in cui tutto corre troppo velocemente, lo stress è lo stato più diffuso e vissuto, e gli input che riceviamo dal mondo assorbono le nostre energie è sempre più importante che la nostra casa diventi lo specchio del nostro io più bello e leggero.
C’è un’altra categoria di home citata nell’articolo di Trend Lab che ha richiamato la mia attenzione: la customized home, ossia “la casa cucita sui gusti e lo stile unico di chi la abita”. Amo il verbo cucire. Nell’architettura emozionale le case sono come abiti da realizzare su misura delle persone. A volte capita che il proprietari delle case mi affidino un incarico “chiavi in mano” dove mi occupo in maniera totale di ogni aspetto esecutivo dal progetto fino alla scelta di ogni dettaglio anche più personale come la biancheria o complementi d’arredo. In altri casi i clienti diventano i veri protagonisti, partecipando anche materialmente al restyling della loro casa. Questi sono ovviamente due estremi tra cui ci sono diverse livelli di partecipazione. Perché ogni persona è differente, non solo per personalità, gusti ma anche per livello di coinvolgimento nella creazione della propria casa.
E tu come sei fatto? Com’è la casa dei tuoi sogni. Lascia un commento o mandami una mail