Nei post precedenti e nella presentazione dell’architettura emozionale ho sempre parlato di case.

Ma i principi dell’architettura emozionale si possono applicare anche alla progettazione e realizzazione di spazi pubblici. Ad esempio, recentemente mi hanno chiesto di progettare una spa e non è un caso che questo progetto sia arrivato in questo momento. Io credo che le cose arrivino sempre nel momento giusto per insegnarci qualcosa di nuovo, offrirci una nuova prospettiva. Ed è stato proprio così. Applicare i principi guida seguiti per la casa alla progettazione di una spa mi ha permesso di cogliere delle affinità tra questi due spazi che prima non avevo considerato. In fondo ho sempre concepito la casa come il luogo del benessere per eccellenza.

Nella prospettiva dell’architettura emozionale la casa è il nostro rifugio, il luogo dove si possono lasciare andare le tensioni accumulate durante il giorno e ricaricare le pile, il luogo dove possiamo trovare anche la centratura e l’equilibrio. D’altro canto una spa dovrebbe essere progettata in modo da far sentire le persone a casa propria.
Mi sono chiesta: perché le persone decidono di entrare in una spa? Ho anche fatto un’indagine e ho raccolto diverse motivazioni. Innanzitutto chi entra in una spa ha spesso l’impressione che il rapido fluire del tempo si interrompa o rallenti. Questo ad alcuni offre la possibilità di recuperare l’equilibrio emotivo, ad altri la possibilità di chiarirsi le idee e, per così dire, pulire la mente da scorie di pensiero poco produttive, altri recuperano le energie e anche, perché no, il buonumore, altri ancora traggono la forza necessaria per affrontare una sfida. Queste 4 diverse esigenze, in fondo corrispondono alle 4 macrotipologie di persone che solitamente incontro quando devo progettare una casa.
L’unica differenza sta nel fatto che la spa è un luogo pubblico e deve poter soddisfare le esigenze di diverse persone. Allora ho pensato di creare 4 macrotipologie di spazi dove ogni persona può sentirsi un po’ a casa propria, a seconda dei propri bisogni emozionali. Ho associato ogni spazio ad un elemento naturale: la terra è l’elemento dell’equilibrio emotivo, l’acqua è l’elemento della chiarezza e lucidità, il sole è l’elemento dell’energia e il fuoco è l’elemento della focalizzazione.

Ogni persona può dunque decidere il proprio percorso in relazione ai propri bisogni emotivi del momento.

Come dicevo, oltre ad entusiasmarmi questo progetto ha acceso in me nuove idee ed ispirazioni per la progettazione delle case. Ve le rivelerò nei prossimi post.

(Nella foto un’ambientazione di Antonio Lupi)

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