PERCHE’
“Il fatto che percepiamo (e quindi concepiamo) l’ambiente costruito tramite l’intero nostro corpo può sembrare una cosa del tutto ovvia, ma per formazione gli architetti tendono a pensare gli edifici come a oggetti astratti o composizioni formali che esistono in uno spazio geometrico libero, piuttosto che come luoghi esistenziali della nostra conoscenza tattile”.
(Harry Francis Mallgrave, L’empatia degli spazi)
L’architettura emozionale si distingue da quella convenzionale perché parte dalla richiesta emozionale delle persone anziché dalla consueta formulazione degli spazi.
Al centro del progetto ci sono le linee guida interiori della persona, le sue priorità sensoriali ed emotive che vengono tradotte in soluzioni abitative di valore estetico e funzionale.
COSA
L’architettura emozionale è un metodo di lavoro che mira a trasformare gli spazi fisici in spazi di vita, cercando l’armonia tra ciò che la persona vuole e sente (emozionale) e ciò che lo spazio (architettura) naturalmente richiede.
COME
L’architettura emozionale è un’attività preliminare all’arredo perché parte dalla progettazione della struttura interna di una casa, quello che io chiamo “il guscio”.
Funzionale
Gli spazi della casa devono essere organizzati in funzione delle esigenze di chi vi abita. Esistono parametri di funzionalità oggettivi che vengono solitamente seguiti da chi si occupa della progettazione di interni, ma esistono anche parametri soggettivi. La personalità, lo stile e il momento di vita del cliente fanno sempre la differenza.
Bella
Io amo dire che in un guscio suddiviso, illuminato e rifinito come si deve anche una cassetta della frutta acquista valore, mentre, al contrario, anche un mobile di pregio può sfigurare dove il guscio non è ben progettato.
Emotivamente accogliente
La casa è specchio del nostro essere. Modellata in relazione al nostro stile e alle emozioni che vogliamo vivere diventa un rifugio, fonte inesauribile di bellezza, piacere ed energia.
E tale risultato si ottiene quando nella progettazione del guscio di una casa si seguono le linee guida interiori di chi la abiterà.
QUANDO
L’idea di usare la formula “architettura emozionale” mi è venuta dopo aver intrapreso un percorso di crescita personale iniziato nel 2013 con corsi di leadership, gestione delle emozioni e comunicazione efficace. Ho sempre avuto la capacità di entrare in empatia con il cliente per capire e tradurre i suoi più profondi desideri in realtà. Oggi riesco ad orientare meglio le mie intuizioni grazie ad una serie di potenti strumenti teorici come la Programmazione Neurolinguistica (ho un diploma di Paratictioner e Master), l’enneagramma, la teoria dei tipi psicologici di Jung, l’atmosferologia…. Strumenti che si integrano perfettamente con conoscenze specifiche del mio settore ( ad esempio la progettazione d’interni, l’illuminotecnica, la teoria del colore) apprese in corsi di formazione e sul campo in trent’anni di esperienza.